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Le proporzioni e la regola di Fibonacci
Sappiamo benissimo che la perfezione si trova in natura quindi nel costruire un mazzo o una composizione , osserveremo le stesse regole che si trovano in natura e per la precisione la cosiddetta “successione di Fibonacci”.
La successione di Fibonacci (matematico pisano del XIII secolo) è una successione di numeri interi naturali, ovvero è una successione di numeri in cui un numero è il risultato della somma dei due precedenti.
Se osserviamo il mondo vegetale, quasi tutti i fiori hanno 3 o 5 o 8 o 13 o 21 o 34 o 55 o 89 petali: i lilium ne hanno 3, i ranuncoli 5, il delphinium spesso ne ha 8, la calendula 13, l'astro 21, e le margherite di solito ne hanno 34 o 55 o 89.
Poi ancora i numeri di Fibonacci sono anche in altri fiori come il girasole; difatti le piccole infiorescenze al centro di girasole sono disposte lungo due insiemi di spirali che girano rispettivamente in senso orario e antiorario.
E ancora, I pistilli sulle corolle dei fiori spesso sono messi secondo uno schema preciso formato da spirali il cui numero corrisponde ad uno della serie di Fibonacci. Di solito le spirali orientate in senso orario sono 34 mentre quelle orientate in senso antiorario 55 ; altre volte sono rispettivamente 55 e 89, o 89 e 144. Si tratta sempre di numeri di Fibonacci consecutivi.
Infine, le foglie sono disposte sui rami in modo tale da non coprirsi l’una con l’altra per permettere a ciascuna di esse di ricevere la luce del sole. Se prendiamo come punto di partenza la prima foglia di un ramo e si contano quante foglie ci sono fino a quella perfettamente allineata spesso viene un numero di Fibonacci e anche il numero di giri in senso orario o antiorario che si compiono per raggiungere tale foglia allineata dovrebbe essere un numero di Fibonacci. Il rapporto tra il numero di foglie e il numero di giri si chiama “rapporto fillotattico”
Quindi, dimostrato il fatto che la perfezione in natura è rappresentata dalla successione di Fibonacci, anche noi quando andremo a posizionare i fiori in una composizione faremo ben attenzione a curare le proporzioni fra le lunghezze dei gambi 0, 1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21, 34, e nondimeno fra le masse, sempre seguendo questa regola.
Fra i fioristi questa regola è meglio conosciuta come regola dell 8 5 3, in quanto dalla prima metà degli anni ottanta è stata insegnata con questo nome nelle scuole di arte floreale.
Se vogliamo essere sicuri di non sbagliare potremo ad esempio preparare i fiori già della giusta misura sul tavolo, prima di iniziare il lavoro e sapremo per certo, che una volta completato, l'effetto ottenuto sarà quello desiderato.
Potremo quindi creare delle composizioni dove il fiore 8, potrà rappresentare l'altezza della creazione,il 5 la profondità ed il 3 la rotondità.
Nulla ci vieta naturalmente di scambiare queste proporzioni per ottenere dei risultati diversi, ad esempio per un centro tavola, il fiore di altezza potrebbe essere il 5 o il 3, invece che l'8, che a questo punto darebbe lo sviluppo in lunghezza sulla tavola, della composizione.