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I do

Trovo molto importante occuparmi di vita associativa, lo trovo stimolante e motivante per crescere e migliorarsi professionalmente

Dal confronto fra colleghi si possono avere forti spinte in avanti; ampliare I propri orizzonti si può e si deve , come diceva Galileo “ Bisogna puntare la prua non verso i punti fissi ma verso l'ignoto”Con Roberto Formigoni al Forum di Varese

Trovo che il commercio abbia vissuto un evoluzione molto veloce a causa del cambiamento delle abitudini di acquisto e dallo spostamento delle motivazioni di acquisto non più legate alla soddisfazione dei bisogni primari. Non altrettanto veloce però è stato lo sviluppo e la crescita della rete distributiva , eccezion fatta per la grande distribuzione organizzata, il piccolo commercio è fermo al palo, pochi sono i soggetti veramente competitivi, pochi gli operatori che guardano al futuro con lungimiranza, ancora meno quelli che vedono nell'azione di lobbing corporativo una possibile via di uscita all'impasse provocato dalla attuale forte crisi congiunturale. Fare Sistema , questa è la mia parola d'ordine.Palermo Forum GGI 2005 con Roberto Maroni

Non si può pretendere di cambiare le abitudini di consumo della clientela, ma bisogna casomai assecondarle o meglio ancora anticiparle; bisogna che vi siano reti di servizi erogati dalle Ascom che permettano agli operatori commerciali di avere per le mani strumenti di marketing evoluti con costi ragionevolmente contenuti (così come accade nella GDO), bisogna che vi siano dei centri commerciali naturali, strutturati sull'esperienza dei TCM (Town Center Management) e dei BID (Business Improvement District) come nel resto del mondo, che rendano attrattive le città come piazze commerciali e riportino efficacia a quel ruolo sociale del commercio che ormai si è perso da tempo. Bisogna che gli imprenditori e gli addetti del settore commercio siano adeguatamente formati non solo per ciò che riguarda la specifico settore di appartenenza, ma anche per le tecniche i vendita e di visual merchandising.L'educational Tour a Lincoln GB

Un discorso a parte merita la mia Categoria.
Fioristi spesso bistrattati, poco (o nulla) coesi, poco (molto poco) formati, poco (e direi ancora meno) aperti alle novità e lungimiranti.
Davanti a me vedo una frammentazione ed un modo di condurre la politica sindacale a dir poco feudale, dove nessuno vuol torcere i capelli a nessuno, dove le baronie si contendono spazi ma senza soverchiarsi le une sulle altre, dove il “dividi et impera” è quasi una ragion di stato.
Se come mi hanno insegnato , il pesce puzza sempre dalla testa è anche facile trovare dei responsabili di tutto ciò, baronetti che spadroneggiano ben sapendo di essere in una terra di nessuno, dove non ci sono leader carismatici capaci di fare coesione e dare un linea politica univoca e coerente e non asservita al feudatario di turno.
Poco o nulla si fa per tenere i contatti con la base associativa,che viene vista più come una fonte di reddito per una struttura scolastica desueta e rivolta solo agli imprenditori e non alle nuove generazioni.
Tutto è votato al mantenimento dello status quo, nella più totale mediocrità e con uno spirito dolosamente conservatore.
Si rifugge dal nuovo, dalla tecnologia , dal confronto con le altre arti e competenze , nel timore di snaturare una professione, che invece ben meriterebbe di essere svecchiata ed arricchita di nuovi stimoli.
Questo modo di fare politica tirando a campare , non mi appartiene e farò di tutto per scardinarlo con tutta l'energia di cui sono capace, a costo di impopolarità (di essere simpatico e popolare non me ne cale) e a costo di disintegrare un mondo che si avvia comunque lentamente ed inesorabilmente al suo declino.

 Il problema non è mettersi in mente pensieri nuovi, innovativi, piuttosto come togliersi dalla testa quelli vecchi

Dee Hock