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over 50 si o no?

Al netto del fatto che la professione del decoratore floreale è sicuramente desiderabile per tutta la serie di ragioni , per lo più estetiche o artistiche, quando si decide di avvicinarsi a una nuova professione bisogna riflettere su quelli che sono i limiti imposti dall'avanzare degli anni.
Chiaro che a tutti noi piacerebbe essere degli eterni Peter Pan, che non conoscono sforzo e fatica, che hanno sempre entusiasmo e voglia di mettersi alla prova, ma esistono dei limiti propri dell'età che difficilmente possono essere valicabili, o per lo meno sono valicabili solo con fatica e forte motivazione personale.
Con questo non voglio dire che sia impossibile ma che sicuramente intraprendere con slancio questa professione passati 50 anni può rivelarsi un'impresa ardua e veramente molto complicata
Superata la soglia dei cinquant’anni, imparare un nuovo mestiere può trasformarsi in un percorso più faticoso di quanto si immagini. Non è solo una questione di volontà: è il corpo stesso, e ancor più la mente, a cambiare il modo in cui ci si avvicina alle cose nuove. Le informazioni non “entrano” più con la stessa velocità, serve più tempo per assimilarle e, soprattutto, per ricordarle. Le procedure, le regole, le tecniche che un tempo si memorizzavano quasi automaticamente ora si disperdono più facilmente, costringendo a tornare indietro, rileggere, ripetere, rimettere insieme i pezzi.
Si scopre anche che la mente si affatica prima. Dopo una giornata già carica di responsabilità, mettersi a studiare diventa un’impresa: la concentrazione scivola via, l’attenzione si assottiglia, la stanchezza mentale rende pesante anche ciò che sarebbe semplice. E intorno, come un sottofondo costante, c’è la vita adulta che incombe: famiglia, lavoro, scadenze, impegni. Ogni spazio per imparare è rubato alla realtà quotidiana, e spesso troppo breve per essere davvero efficace.
L’apprendimento moderno, poi, è quasi sempre legato alla tecnologia. Piattaforme digitali, software, strumenti online… se non si mastica questo linguaggio, imparare un mestiere significa prima imparare un mondo. E quella sensazione di essere “in ritardo” può diventare scomoda, soprattutto quando ci si trova circondati da persone più giovani, più veloci, più abituate a questo ritmo. Il confronto non sempre è esplicito, ma si insinua tra le righe e può erodere sicurezza ed entusiasmo.
C’è infine il peso del mercato del lavoro, che non sempre guarda con favore chi si presenta tardi in un nuovo settore. I recruiter vedono anni di esperienza in un ambito diverso come una zavorra piuttosto che come un valore. I percorsi di ingresso, spesso pensati per chi inizia vent’anni prima, possono risultare scomodi, lenti, poco accoglienti. E mentre si studia, si investe tempo e denaro: un investimento che, dopo i cinquant’anni, sembra avere un tempo di ritorno più corto, quasi compresso.
E poi ci sono i mestieri manuali, quelli che richiedono forza, agilità, resistenza. Qui il corpo ricorda che non ha più le stesse riserve di un tempo. Muoversi, sollevare, ripetere, sforzare: tutto pesa un po’ di più, e imparare gesti nuovi diventa più lento, più macchinoso, più vulnerabile.
Imparare a cinquant’anni non è impossibile, ma è oggettivamente più difficile. Lo diventa per motivi fisici, cognitivi, emotivi e sociali. È un percorso che richiede più energia, più tempo, più pazienza. E che, inevitabilmente, si porta addosso un carico di sfide che a vent’anni semplicemente non esistono.Con l’invecchiamento, c’è una riduzione nella produzione di alcuni neurotrasmettitori fondamentali per l’apprendimento e la memoria, come dopamina e acetilcolina. La dopamina, in particolare, è legata alla motivazione e alla ricompensa, e il suo calo può influire sull’entusiasmo e sull’impegno nell'apprendere. Anche la plasticità sinaptica, cioè la capacità delle sinapsi di rafforzarsi in risposta a nuovi stimoli, diventa meno pronunciata con l'età, il che può contribuire a una sensazione di "sforzo maggiore" durante l'apprendimento.
Una delle aree in cui il cervello più maturo può superare il giovane è nella gestione delle emozioni e nella motivazione. Gli adulti hanno una maggiore capacità di autocontrollo e una visione più chiara degli obiettivi a lungo termine, grazie alla maturazione del corteccia prefrontale, che regola funzioni come la pianificazione, la presa di decisioni e la gestione delle emozioni. Questo significa che, sebbene l'apprendimento possa essere più faticoso, gli adulti possono essere più motivati a portarlo a termine e possono applicare una maggiore strategia nelle loro attività di studio o lavoro
Nonostante il declino della plasticità cerebrale e delle capacità mnemoniche, le neuroscienze evidenziano anche un fenomeno chiamato compensazione cerebrale. Il cervello di una persona adulta può attivare altre aree per compensare le perdite cognitive. Ad esempio, mentre i giovani usano principalmente l'area del cervello associata all’apprendimento e alla memorizzazione, gli adulti più anziani possono attivare aree legate all’esperienza e al ragionamento. Questo significa che, anche se l’apprendimento di informazioni nuove può richiedere più tempo, gli adulti possono comunque essere più bravi a risolvere problemi complessi, utilizzando strategie meno intuitive ma altrettanto efficaci.
Restano però tutti gli aspetti legati al coordinamento motorio, specie nelle lavorazioni manuali più fini e delicate che richiedono destrezza ma anche forza.
Chi lavora nella bouquetteria sa che la mano è sottoposta a uno sforzo continuo molto molto intenso, che solitamente porta a un'infiammazione dei tendini, l'uso continuo e metodico del coltello da fiorista tendenzialmente provoca col tempo il tunnel carpale.
 Ora però entriamo nello specifico e mi sforzerò di essere schematico
Per il fiorista
1. Sforzo fisico elevato e continuo
Il lavoro richiede:
stare in piedi molte ore al giorno
sollevare secchi d’acqua, cassette di fiori, vasi pesanti
lavorare in posizioni scomode (piegati sul banco, su scale, ecc.
A 50 anni la resistenza fisica diminuisce e i tempi di recupero si allungano, rendendo la fatica più impattante
2. Ritmi di lavoro intensi e imprevedibili
Feste, matrimoni, funerali, festività come Natale e la Festa della Mamma creano picchi stressanti con giornate molto lunghe.
Sostenere questi ritmi può diventare pesante e generare sovraccarico mentale e fisico
3. Manualità fine meno rapida
Il mestiere richiede precisione, velocità nelle composizioni, manipolazione di dettagli minuti.
La destrezza manuale può ridursi con l’età, rendendo più lenta l’esecuzione di lavori complessi e aumentando la frustrazione.
4. Impatto del clima e dell’umidità
Noi fioristi lavoriamo spesso in ambienti freschi, umidi, con mani costantemente bagnate.
A 50 anni si possono avvertire maggior rigidità articolari, dolori muscolari e sensibilità al freddo
5. Conoscenze botaniche e tecniche sempre da aggiornare
Il settore cambia rapidamente (nuove varietà, nuovi materiali, nuove tecniche).
La curva di apprendimento può sembrare più ripida e richiedere più tempo per padroneggiare tutto
6. Dipendenza forte dalla forza fisica in alcune mansioni
Carico/scarico merce, allestimenti, montaggi di archi o strutture richiedono forza e mobilità.
Un adulto può trovare queste attività faticose o rischiose per schiena e articolazioni.
7. Stress legato ai clienti
Il fiorista gestisce clienti spesso emotivi, esigenti o sotto pressione (matrimoni, funerali, eventi).
La pazienza necessaria può diventare più impegnativa da mantenere quando si è già stanchi o sotto carico mentale.
Per il decoratore floreale / floral designer
1. Fisicità estrema nell’allestimento eventi
Montaggi e smontaggi richiedono:
salire su scale, trasportare grandi quantità di materiale, lavorare in tempi strettissimi, muoversi in location ampie
Sono attività che, fisiologicamente, diventano più pesanti
2. Orari irregolari e usuranti
Gli allestimenti si fanno spesso all’alba o fino a tarda notte.
La capacità di adattare il ciclo sonno-veglia peggiora con l’età e il recupero è più lento.
3. Pressione creativa molto alta
Il decoratore deve: creare composizioni complesse, risolvere problemi al volo, gestire errori imprevisti
La rapidità di ragionamento richiesta può risultare più difficile rispetto ai ritmi dei più giovani del settore
4. Uso intenso delle mani e delle articolazioni
Legare, intrecciare, tagliare, fissare strutture richiede movimenti ripetuti e spesso faticosi.
A 50 anni il rischio di tendiniti e dolori articolari aumenta.
5. Gestione simultanea di molteplici elementi
Budget, tempi, materiali, fornitori, clienti, logistica e imprevisti: la complessità cognitiva è alta.
La riduzione naturale della velocità di elaborazione può rendere il multitasking più pesante e stressante.
6. Maggiore difficoltà con strumenti digitali moderni
Il decoratore oggi usa: software di presentazione e preventivi, progettazione 3D, gestione social, piattaforme per planning eventi
Chi non ha pratica digitale può sentirsi più lento o in difficoltà
7. Competizione con nuove generazioni più rapide e aggiornate
Il settore è molto popolato da giovani con grande velocità manuale, conoscenza dei trend e forte presenza social.
Il confronto può accentuare la percezione di essere “superati”.
Quindi in ultima analisi, vale la pena riflettere sulla propria motivazione personale e sul fatto che sia il fiorista, che il decoratore floreale, sono due professioni che limitano fortemente la sfera privata,  sono una fonte continua di stress e fatica, e non sempre una forte motivazione personale riesce a valicare questi problemi in maniera efficace. 
Cerchiamo quindi di stare con i piedi per terra , consci dei nostri limiti e delle nostre capacità.